ZOOMARINE è una grande struttura in provincia di Roma, Torvaianica, dove vengono tenuti prigionieri delfini, leoni marini e vari tipi di uccelli. Esseri nati per percorrere a nuoto o in volo grandi distanze, seguendo le loro rotte migratorie, vivono rinchiusi in ambienti di pochissimi metri cubi che non rispecchiano minimamente il loro habitat naturale. Animali sociali, intelligenti e sensibili, costretti ad una vita di reclusione, di isolamento ed umiliazione. Tutto ciò solo per un discutibile divertimento umano e per far arricchire persone senza scrupoli. I delfini sono animali sociali, in libertà vivono strettamente legati ai diversi componenti della propria famiglia, anche per tutta la vita. Hanno una continua e complessa interazione con diversi altri esemplari, relazionandosi tra loro con un linguaggio fondato non solo sulla capacità di produrre ultrasuoni significativi all'interno del gruppo, ma anche su schemi di movimento utilizzati come segni di comunicazione; essi vivono in raggruppamenti che raggiungono più di dieci individui e che, occasionalmente, si fondono con altri gruppi, dando vita ad aggregazioni che possono raggiungere anche un centinaio di individui. La cattività schiavizza questi animali, li reclude in vasche di cemento dove possono solo girare ripetutamente in circolo con gravi danni al loro apparato sonar. In queste condizioni sono totalmente privati di stimoli e divertimenti naturali, senza il libero controllo e l'esplorazione tipica nel proprio habitat, né possono socializzare liberamente con compagni da loro scelti. Catturando l'attenzione e l'immaginario delle folle di visitatori, i delfini rappresentano un facile strumento di guadagno, che trascura totalmente la sofferenza inflitta a queste creature selvatiche imprigionate e umiliate in una natura repressa. Il celebre biologo marino Jacques Cousteau diceva: "Mi sono accorto che questi animali devono avere un livello di sensibilità che noi non possiamo comprendere. Col senno di poi, è facile oggi vedere come la nostra ignoranza del mondo potesse condurre alla tragedia. Senza alcuna conoscenza li abbiamo tenuti tra le nostre braccia, una volta costretti ad "abituarsi" in recinti piccoli ed angusti. Senza alcuna conoscenza della loro sensibilità ai suoni, abbiamo dato per scontato che si sarebbero abituati ad un ambiente chiuso, in muratura. Allora non ne sapevamo abbastanza. Oggi dopo 30 anni di esperienza di mammiferi marini in cattività, ne sappiamo molto di più. Tuttavia continuiamo a cacciarli, isolarli ed esibirli a fini di lucro. E’ ora che queste pratiche finiscano, pratiche che danneggiano un mammifero superiore come il delfino e che chiamano in causa il nostro stesso senso d' umanità" In Svizzera c’è una legge recentissima, voluta proprio in seguito alla morte di otto delfini in tre anni al parco Connyland di Lipperswil. Le autorità elvetiche hanno legiferato e lo hanno fatto senza mezze misure introducendo il divieto di detenere sul territorio nazionale delfini e balene in cattività. Anche in Italia vogliamo raggiungere lo stesso risultato.
Noi vogliamo che nessun animale venga rinchiuso in una gabbia o una vasca.
NON VOGLIAMO GABBIE O VASCHE PIU’ GRANDI, MA LE VOGLIAMO VUOTE!
P.S. un grazie agli organizzatori, Coordinamento Antispecista e a tutti i partecipanti !
Bravi Ragazzi... tutti liberiiii :-)
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