Lettori fissi

mercoledì 25 aprile 2012

Soia, la rovina del mondo XD

In questi giorni ci sono degli esemplari di esseri viventi chiamati umani, che mi fanno fare tante grasse risate, l'ignoranza degli onnivori è risaputa, loro non sanno i valori di quello che mangiano, ma l'ignoranza degli onnivori che credono di sapere... quella mi fa tanto ridere !!!

La soia adesso è la rovina del mondo, fa ammalare gli umani, è dannosissima ed è sconsigliata in tutte le sue lavorazioni!!!
Wuahaha  scusatemi se mi scappa di ridere...

Visto che per queste persone sono un ignorante... io lascerò parlare i dottori, gli esperti, quelli che sanno !!!



Riporto un articolo della stimatissima Dott.ssa Luciana Baroni:
http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/soia_overview.html

Gli studiosi di Nutrizione Vegetariana consigliano di consumare una dieta variata che includa cibi appartenenti a tutti 5 i gruppi alimentari vegetali: cereali; legumi, frutta secca e altri cibi ricchi proteine; verdura; frutta; cibi grassi. La soia va collocata nel gruppo alimentare dei legumi, di cui viene consigliato un minimo di 5 porzioni al giorno. Va notato che 1 porzione di fagioli di soia secca sono circa 30 grammi e che 1 porzione di tofu e tempeh sono circa 70 grammi, mentre 1 porzione di proteine di soia (“analoghi della carne”) sono 30 grammi scarsi.

Il legume soia, in tutte le sue forme e preparazioni, va consumato alternandolo con gli altri legumi, molti dei quali appartenenti alla tradizione italiana: tutti i tipi di fagioli (borlotti, lamon, cannellini, dall’occhio, neri messicani, rossi, pavone, corona, bianchi di Spagna), i piselli, tutti i tipi di lenticchie (rosse, Castelluccio, giganti), le fave, le cicerchie, i ceci, i lupini e i fagiolini.

Inoltre, anche per la soia vale il principio che tutti i cibi vegetali sono tanto più salutari quanto più vengano consumati vicino al proprio stato naturale: ciò significa che è preferibile utilizzare i fagioli di soia cotti piuttosto che tofu e tempeh, ma anche che è preferibile utilizzare tofu e tempeh piuttosto che l’isolato proteico di soia o gli hamburger vegetali.

In sintesi, un consumo limitato di soia, quale si realizza rispettando le dimensioni di una porzione e la variabilità di assunzione dei cibi vegetali che appartengono al suo stesso gruppo alimentare, non può essere considerato dannoso e potrebbe invece esercitare degli effetti favorevoli sulla salute
Le popolazioni asiatiche consumano in media 10 grammi di proteine di soia al giorno, e questo quantitativo può essere ottenuto semplicemente con l’assunzione di 30 grammi di fagioli di soia secchi, poco più di 80 grammi di tofu bianco o 12 grammi di isolato proteico. Non ci sono al momento evidenze che supportino un rapporto rischio/beneficio favorevole legato ad assunzioni più elevate di soia e suoi derivati o men che meno di integratori.

Anche per la soia valgono comunque i principi della moderazione e della varietà più che quelli della praticità e della rapidità di preparazione del piatto, che possono rendere la scelta di alimentarsi di cibi vegetali estremamente vantaggiosa per la salute.




Riporto un articolo della Dott.ssa Justine Butler

Ignorate gli allarmisti anti soia!
La bufala anti-soia smascherata nei dettagli: diffidate da chi la diffonde!

Non c'è alcuna prova che la soia sia dannosa per gli esseri umani
Al contrario, sia noi che il pianeta trarremmo enormi benefici se ne consumassimo di più!

L'ultima volta che sono stata intervistata a Radio London della BBC, il presentatore mi ha chiesto se i cibi a base di soia fossero sicuri, e poi è scoppiato a ridere dicendo che non voleva che gli crescesse il seno. Mi è stato chiesto se la soia è sicura per i bambini piccoli, se può interferire con la tiroide, se contribuisce alla deforestazione, alcuni pensano addirittura che possa causare il cancro...

La soia divide gli animi, o si è a favore, o si è contro. Questo umile legume è davvero un fagiolo infernale, o è la brigata anti-soia che usa storie spaventose e pseudoscienza per sostenere i propri interessi? Se si cerca bene tra le fonti, appare chiaro che la maggior parte delle storie anti-soia si possono far risalire a un unico gruppo statunitense, chiamato Fondazione Weston A Price (WAPF).

La WAPF sostiene di avere come scopo la promozione di una nutrizione corretta, reinserendo nella dieta prodotti animali "densi di nutrienti" - in particolare il latte crudo non pastorizzato. Questa fondazione sostiene che i grassi saturi animali sono essenziali per una buona salute e che l'introduzione di grassi animali e alti livelli di colesterolo non hanno alcuna correlazione con le malattie cardiovascolari e il cancro. Dichiarano che i vegetariani hanno un'aspettativa di vita inferiore a quella dei carnivori e che storicamente gli esseri umani hanno sempre mangiato grandi quantità di grassi animali. Tutto questo, naturalmente, contraddice le affermazioni di tutte le maggiori istituzioni per la salute esitenti al mondo, tra cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'Associazione dei Dietisti Americani, e l'Associazione Medica Britannica.

Questo gruppo estremista americano è solito citare studi senza solide basi scientifiche per promuovere il proprio punto di vista e ha influenzato un gran numero di consumatori, facendo credere loro che la soia sia una specie di paria dell'alimentazione.

Questa storia sulla soia risale ai primi anni novanta: in Nuova Zelanda un avvocato milionario, Richard James, contattò un tossicologo, Mike Fitzpatrick e gli chiese di investigare sulle cause della morte dei suoi costosi pappagalli (il tutto suona molto Monty Python, lo so). Comunque, Fitzpatrick concluse che era colpa della soia che mangiavano e da quel momento iniziò una decisa campagna contro la soia come cibo per gli esseri umani - il che non ha senso, perché le persone mangiano soia da 3000 anni.

Sono stata intervistata da Radio Nuova Zelanda assieme a Mike Fitzpatrick, che laggiù sta conducendo la sua campagna anti-soia. E' stato così agressivo che la radio non ha potuto mandare in onda l'intervista. Fitzpatrick è un sostenitore della fondazione sopra citata, la WAPF (è un membro onorario del direttivo).

Un altro sostenitore di questa organizzazione è un certo Dr Stephen Byrnes, che ha pubblicato un articolo su The Ecologist sostenendo che il vegetarismo non è salutare e che distrugge l'ambiente. Si vantava della sua dieta ad alto contenuto di prodotti animali e della sua robustissima salute - e, sfortunatamente, è morto di ictus a 42 anni. Nel suo articolo c'erano oltre 40 inaccuratezze scientifiche, comprese citazioni sbagliate di studi scientifici. Tra l'altro, il direttore della rivista, Zac Goldsmith, è anche lui un membro onorario del direttivo della WAPF.

Un altro sostenitore dell'organizzazione, il medico dr. Kaayla Daniel, che fa parte del consiglio direttivo, ha scritto un intero libro contro la soia (La storia completa della soia). E' curioso che questo gruppo passi più tempo ad attaccare la soia che a promuovere i cibi che secondo loro dovremmo mangiare (latte crudo, panna, formaggio, uova, fegato, ecc.).

Una delle preoccupazioni che sollevano sulla soia è che i fitoestrogeni (ormoni delle piante) che si trovano nei cibi a base di soia possano disturbare lo sviluppo sessuale e influire sulla fertilità. Se ci fosse una reale evidenza di questo problema, il governo britannico avrebbe vietato le forumalazioni per l'infanzia a base di soia o almeno diffuso degli avvertimenti.

Perfino dopo aver commissionato una investigazione - il cui dossier finale era un documento di 440 pagine - sulla sicurezza della soia, non hanno emesso questo avvertimento, semplicemente perché non vi è alcuna evidenza che la soia abbia effetti dannosi. Nel 2003, il rapporto del Comitato sulla tossicità del Dipartimento della Salute affermava che non c'era alcuna evidenza che le persone che consumavano regolarmente alte quantità di soia, come i cinesi e i giapponesi, avessero uno sviluppo sessuale alterato o problemi di fertilità. Occorre ricordare che la Cina è la nazione più popolosa del mondo, con oltre 1,3 miliardi di cittadini, e che da 3.000 anni consumano soia.

In realtà, dunque, non esiste alcuna prova scientifica che il consumo di soia sia dannoso per gli esseri umani. La maggior parte di quanto la WAPF afferma è semplice aneddotica (vale a dire sono racconti di singole persone, senza alcuno studio scientifico che le sostenga), oppure sono affermazioni false oppure basate su esperimenti su animali, quindi non scientifici. Prima di tutto, i fitoestrogeni si comportano in modo molto diverso nelle diverse specie, e quindi gli studi su animali non sono applicabili agli umani. In secondo luogo, l'intestino fa da barriera contro i fitoestrogeni, quindi aumentare a dismisura in modo artificiale i livelli di fitoestrogeni negli animali tramite iniezione, fornisce risultati irrilevanti. Infine, molti di questi esperimenti hanno esposto gli animali a livelli di fitoestrogeni molto molto più alti di quelli assorbiti dalle persone mangiando soia.

Ormai un numero sempre maggiore di medici e scienziati riconoscono che i risultati degli esperimenti sugli animali non dovrebbero essere usati come basi per le decisioni sulla salute pubblica. Il dr. Kenneth Setchell, professore di pediatria al Cincinnati Children's Hospital, afferma che topi, ratti e scimmie metabolizzano gli isoflavoni della soia in modo diverso dagli esseri umani e che l'unico modello appropriato per esaminare lo sviluppo riproduttivo umano è il lattante umano. Dato che il 25% dei lattanti negli USA sono nutriti con formule a base di soia e che molti di loro ormai sono intorno ai 40 anni, l'assenza di qualsiasi segnalazione di effetti nocivi suggerisce che non vi sia alcun problema, né biologico né clinico.

Al contrario, i fagioli di soia contengono un ampio spettro di nutrienti preziosi e sono una fonte eccellente di proteine. Le evidenze scientifiche dimostrano che le proteine della soia abbassano il colesterolo e proteggono dalle malattie cardiovascolari. I cibi a base di soia proteggono dal diabete, dalle vampate di calore della menopausa e da alcuni tipi di cancro. Ci sono buone evidenze che mangiare soia nell'adolescenza e nell'età adulta diminuisca il rischio di cancro al seno. Scoperte più recenti hanno mostrato che questo effetto protettivo della soia vale anche per le donne cui è già stato diagnosticato il cancro al seno. I cibi a base di soia possono inoltre aumentare la salute dell'osso e le capacità cognitive in alcune persone. Il numero di studi scientifici solidi (peer-reviewed) che riportano effetti benefici della soia è in continuo aumento.

Come ultima spiaggia, i detrattori della soia hanno tentato di condannarne il consumo citando l'impatto ambientale della coltivazione di soia nella foresta pluviale amazzonica. Hanno del tutto ragione a essere preoccupati, ma il problema non sono le persone che mangiano la soia: l'80% della soia prodotta nel mondo viene usata come mangime per gli animali d'allevamento per la produzione di carne e latticini.

Sia la foresta pluviale che la nostra salute trarrebbero enormi vantaggi se le persone passassero dai cibi animali ai cibi vegetali, soia inclusa.

La prossima volta che sentite una storia stupida sulla soia, che la accusa di creare problemi alla salute umana o all'ambiente, chiedete dove sono le prove.





Amici veg, fatevi furbi, è normale che cercano di far passare la soia per un alimento non buono, anzi dannoso... ragionateci su... e non fatevi prendere in giro... se c'è una cosa che fa male all'uomo... sono i prodotti di origine animale, quelli fanno male all'uomo, al pianeta e agli animali !!!

Go Vegan e W la soia W i prodotti di Madre Terra !!!


11 commenti:

  1. In alcuni casi è comunque pericolosa.
    So di un amico al quale è caduto un sacco da 50 kg di soia sul piede, procurandogli una frattura al metatarso.

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  2. la SOIA TRANSGENICA è davvero una tragesia, e purtroppo al giorno d'oggi soia non contaminata dal punto di vista genetico se ne trova ben poca

    l'Argentina produce quantità spaventose di questo mostro OGM, che per altro viene utilizzato per lo più per l'alimentazione degli animali.

    l'effetto dei prodotti OGM sugli animali è tremeno, porta a sterilità, mortalità neonatale e diversi altri malanni

    leggete l'articolo sulla SOIA OGM

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  3. in ogni caso secondo me la soia andrebbe consumata solo fermentata come facevano gli antichi cinesi (tempeh)

    purtroppo molti prodotti a base di farina di soia

    a) non sono esenti da OGM

    b) per "insaporire la soia" contengono esaltatori artificiali di sapidità come il glutammato

    insomma a questo punto meglio lenticchie fagioli mandorle, e poi anche chinoa ed amaranto (due cereali ricchi di proteine)

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    1. un vero Caos... ecco perché consiglio sempre di tornare all'auto produzione !!!

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  4. sì, Pasquale, sarebbe l'ideale autoprodurre cià che si mangia

    ad ogni modo posso dire per esperienza diretta che l'associazione "Un punto macrobiotico" recupera le sementi originarie e vende ai soci prodotti fatti col grano originario

    quello in uso adesso è per il 90% derivato da un'alterazione genetica ottenuta coi raggi gammma

    insomma ci fanno mangiare un tipo di grano che è in qualche modo OGM, che contiene tanto, troppo glutine, che innesca appunto per questo celiachia (malattia sconosciuta fino agli anni '70)

    vedi questo articolo su AAM terranuova (rivista che in uno dei piu' recenti numeri dedicava la copertina alla dieta vegan): la celiachia ed il grano modificato

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  5. ma io in famiglia faccio il ciclo intero, anche i semi per l'anno prossimo :)

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  6. Premesso che la soia non sia indispensabile nè strettamente necessaria in nessun tipo di dieta, puntualizzo una cosa: in Italia le coltivazioni OGM sono vietate, se non per sperimentazioni, quindi basterà acquistare soia italiana e in ogni caso biologica, per evitare il rischio di prodotto geneticamente modificato. Al contrario, i nostri amici onnivori a loro insaputa consumamo delle belle quantità di soia OGM (e non solo), dato che questo legume compone gran parte dei mangimi d'allevamento; infatti la carne da loro acquistata arriva prevalentemente da allevamenti europei ed extraeuropei.
    Chi sarebbero quelli che mangiano soia OGM, quindi? ;-)

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    1. esatto.... è la seconda volta che inizio un commento con questa parola.... XD

      Il bio.... resta purtroppo troppo caro, e tanti ci speculano su :((

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  7. Non è solo questo, il bio ha costi di produzione più elevati, e una resa quantitativamente inferiore. Data l'assenza di additivi artificiali, è soggetto a scarti di produzione più elevati e scadende ridotte; con le dovute eccezioni, direi che non costa di più, piuttosto è il "convenzionale" a non essere cibo adatto alla salute umana, a causa di metodi produttivi e distributivi al massimo dell'economia e al massimo del profitto. Direi che è lì che ci fregano, sotto tutti gli aspetti.

    Detto ciò, aggiungo che con 50-70 euro fai la scorta mensile di cereali, legumi, e frutta secca, mentre frutta fresca e verdura potresti prenderle dai coltivatori che consegnano a domicilio cassette con quello che il campo offre durante la settimana. Parlo di costi attorno ai 2 euro al chilo, non i 5-8 euro del negozio bio. Però devo spezzare una lancia anche a discolpa di questi ultimi: di solito il reparto ortofrutta dei negozi biologici oltre a non avere guadagno va già bene quando pareggia i costi! Chi lo tiene è perchè fornisce un servizio in più per la clientela, raramente riesce ad aumentare il profitto grazie a questo, data la quatità di roba che per forza di cose viene alla fine buttata o venduta a niente prima che sia dismessa.

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    1. beh ..... io non ho problemi.... ho il mio orto ;)

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